QUALE SIGNIFICATO HA LA FIRMA DEL PDP DA PARTE DELLO STUDENTE / GENITORE E DEI DOCENTI?

 

E’ una modalità mutuata dalla prassi consolidata in uso per il PEI delle situazioni di integrazione scolastica.

 

Considerato che per il PDP si sottolinea l’importanza di una collaborazione scuola-famiglia nella stesura *, le firme della famiglia, dello studente non maggiorenne quando opportuno – e dei docenti, rappresenterebbero la concretizzazione di tale collaborazione e il riconoscimento che il contenuto corrisponde a quanto concordato.

 

Soprattutto quando il PDP non è costruito attraverso la collaborazione scuola – famiglia, la firma di quest’ultima ha sicuramente il significato di “presa visione” del documento redatto dalla scuola, ma non può essere automaticamente considerata anche una “concordanza e accettazione” del suo contenuto. Questa va esplicitata per scritto ed è una libera scelta della famiglia.

 

* All. al DM 5669 paragrafo 3.1 - Le attività ... [ndr: il contenuto del PDP] ... al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. [...] Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.

 

La firma del documento da parte della famiglia può anche rispondere all'indicazione sull'autorizzazione all'applicazione degli strumenti compensativi e dispensativi, contenuta nelle Linee guida in merito ai compiti della famiglia:

 

Allegato al DM 5669 paragrafo 6.5 "La famiglia [...]

 

[...]

 

• condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati [ndr: il PDP] ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.

 


SE I GENITORI / LO STUDENTE NON FIRMANO IL PDP - RIFIUTANDONE IL CONTENUTO – SCATTANO COMUNQUE LE MISURE PREVISTE?

 

In base a quanto contenuto nelle Linee guida, la scuola può applicare gli strumenti compensativi e dispensativi su autorizzazione formale della famiglia (o dello studente se maggiorenne).

 

Abitualmente tale autorizzazione è rappresentata dalla firma del PDP e/o del Patto.

 

In assenza di tale autorizzazione, la scuola deve attivare soltanto le misure di individualizzazione generiche previste dalla L. 53.

 

Allegato al DM 5669 paragrafo 6.5 "La famiglia [...]

 

[...]

 

condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati [ndr: il PDP] ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.

 

Nel caso in cui venga rifiutata la firma del PDP, è opportuno farsi motivare la ragione e conservarla agli atti.

 

 
SE I GENITORI / LO STUDENTE, GIÀ ALL'ATTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DIAGNOSI, AFFERMANO DI NON ESSERE FAVOREVOLI ALL'ATTUAZIONE DI MISURE COMPENSATIVE / DISPENSATIVE, IL PDP DEVE ESSERE REDATTO COMUNQUE?

 

La predisposizione, da parte dei docenti di classe, con l'eventuale aiuto del Referente DSA di Istituto, degli interventi ritenuti idonei a garantire il miglior percorso di educazione scolastica, secondo le indicazioni del DM 5669, è un compito che la scuola deve garantire in ogni caso.

 

L'eventuale non condivisione preventiva e indipendente dal contenuto, da parte dei genitori e/o dell'alunno del contenuto del PDP non esime i docenti dalla sua stesura, che riveste anche la funzione di documentazione della progettazione docente.

 

Nel caso in cui venga rifiutata la firma del PDP, è opportuno farsi motivare la ragione e conservarla agli atti.

 

 

 

E' PREVISTA UNA MODALITÀ SPECIFICA DI PRESENTAZIONE DEL PDP ALLA FAMIGLIA?

 

La normativa non prevede attualmente una prassi codificata per la presentazione del PDP alla famiglia / studente. E' opportuno individuare le forme che garantiscono il maggior coinvolgimento possibile di tutti gli interessati e l'attenzione alla maggiore informativi possibile in merito agli interventi e alle modalità di verifica.

 

Ovviamente, tanto maggiore è il coinvolgimento della famiglia / studente nella fase di redazione del PDP, tanto più semplice sarà il momento formale di presentazione.

 

 

 

A CHI SPETTA LA RESPONSABILITÀ DELLA REDAZIONE DEL PDP?

 

I responsabili primi della redazione del PDP sono i docenti del Consiglio di classe dello studente con DSA. Essi possono ricevere l'assistenza del Referente DSA di Istituto.

 

Il Dirigente scolastico ha la responsabilità di garantire che la normativa venga rispettata ed attuata e che siano messe in atto tutte le pratiche utili al perseguimento del successo formativo.

 

 All. al DM 5669 paragrafo 6.4 - " La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte. Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA.

 

In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:

 

  • prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;
  • procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti ...

 

All. al DM 5669 paragrafo 6.3 - "Le funzioni del “referente” sono, in sintesi, riferibili all’ambito della sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti nell’applicazione didattica delle proposte. [...] in particolare, assume, nei confronti del Collegio dei docenti, le seguenti funzioni:

 

- fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;

 

- fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato;

 

- collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA;

 

[...]

 

funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi sanitari, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio;

 

All. al DM 5669 paragrafo 6.2 - "Il Dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi."

 

 Nella Nota Assessorato Sanità Lombardia 21 novembre 2012 in applicazione della L.170/2010 - Prot. H1 2012.0033445, sono presenti 3 voci specifiche che i clinici devono compilare in funzione della stesura del PDP:

 

D. PROPOSTE PER L'INTERVENTO, da condividere con la persona, la famiglia e la scuola.

 

E. STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE SUGGERITI

 

F. INDICAZIONI OPERATIVE PER LA STESURA DEL PDP DA PARTE DELLA SCUOLA

 

Anche Il testo dell’accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato – Regioni (allegato 2 a questo documento) al proposito prevede che nella relazione diagnostica, i clinici forniscano indicazioni ai docenti in relazione alla stesura del PDP ; Art. 3 comma 2:

 

La certificazione di DSA contiene le informazioni necessarie per stilare una programmazione educativa e didattica che tenga conto delle difficoltà del soggetto e preveda l’applicazione mirata delle misure previste dalla legge. La menzione della categoria diagnostica non è infatti sufficiente per la definizione di quali misure didattiche siano appropriate per il singolo soggetto. A tal fine è necessario che la certificazione di DSA contenga anche gli elementi per delineare un profilo di funzionamento (che definisce più precisamente le caratteristiche individuali con le aree di forza e di debolezza). Tale descrizione deve essere redatta in termini comprensibili e facilmente traducibile in indicazioni operative per la prassi didattica.

 


 

 

 

 

 ENTRO QUANTO TEMPO VA REDATTO IL PDP?

 

 

 

Nelle "Linee guida" allegate al DM 5669, si precisa che il PDP va redatto entro il primo trimestre scolastico.

 

Ovviamente ciò vale per le situazioni in cui la diagnosi è stata consegnata prima dell'inizio dell'anno scolastico. Non sono indicate scadenze specifiche nel caso in cui la diagnosi sia presentata alla scuola in corso d'anno. Per analogia si può pensare ad un lasso di tempo non superiore al trimestre.

 

Va ricordato che - come accade sempre nelle programmazioni in campo educativo - quanto viene steso è una ipotesi che necessita della costante verifica sul campo e conseguentemente deve prevedere un opportuno monitoraggio per eventuali adeguamenti.

 

All. al DM 5669 paragrafo 3.1 "Documentazione dei percorsi didattici - Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate [...] A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento [...] Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato."

 

 

 

IL PDP VA AGGIORNATO? OGNI QUANTO TEMPO?

 

Va ricordato che - come accade sempre nelle programmazioni in campo educativo - quanto viene steso è una ipotesi che necessita della costante verifica sul campo e conseguentemente deve prevedere un opportuno monitoraggio per eventuali adeguamenti.

 

Non sono indicate scadenze. E' opportuno fissare una periodicità di verifica dell'adeguatezza del contenuto del PDP ed una attenzione ad intervenire ogni qualvolta se ne veda il bisogno.

 

DM 5669 Art. 5 comma 3. "Le misure di cui al comma 2 [ndr: il contenuto del PDP] devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi."